Crostatine con semi di papavero, un frolla "diversa" e la festa del Purim
27 marzo 2013
Rientrare tardi è una consuetudine ormai negli ultimi tempi, ma se varcando la soglia di casa, ti presenti con un pacchettino di cose buone, beh l'accoglienza diventerà anche un premio per questo girovagare.
Per conoscere più a fondo la cucina veneziana, mi sono inoltrata tra calli, campi e campielli per raggiungere un luogo magico a cui sono graniticamente legata: il ghetto ebraico di Venezia. Fa ancora freddo qui la sera ma lavorare tutti insieme tra zucchero, farina e storia, diventa un momento caldo e rassicurante.
A casa, con calma, ho replicato questa frolla "ebraica" , che già la prima volta mi aveva colpito per la sua friabilità e gusto. In realtà la pasta, nonostante la presenza del lievito di birra non cresce di volume nè fuori dal forno nè durante la cottura.
Mi sono spinta anche più in là nel preparare queste crostatine: ho foderato degli anelli e cotto in bianco per 10 minuti...la pasta non si deforma, non crea bolle, e la cornice che forma il guscio è rimasta perfettamente regolare. Ovviamente non ho nè imburrato nè infarinato gli stampi (come si fa per qualsiasi altra frolla "seria")
Importante sarà lavorare insieme farina e burro, così da sigillare la farina e non permettere alla stessa di generare maglia glutinica quando verrà a contatto con i liquidi durante la lavorazione sia a mano che con la foglia dell'impastatrice (farina+liquidi+movimento=maglia glutinica) in questo modo le frolle rimarranno sempre in forma perfetta durante la cottura.
Ah dimenticavo...niente tempi di riposo in frigorifero!! (strano no?)
* il lievito va fatto sciogliere in poco latte tiepido:)
Durante la festività del Purim (febbraio-marzo) si celebra un'evento "festaiolo" dove ci si maschera, si balla, si mangia e si beve un pò più del solito, e l'usanza vuole che cibi pronti da mangiare diventino oggetto di un interscambio di regali : tasche di Aman (o recie in dialetto) burriche (fagottini con ripieni salati sia fritti che al forno) mustazzoni (biscotti piatti con frutta secca e cioccolato), montini (coni di marzapane) e frutta (datteri, noci, albicocche secche ecc.) ripiea pasta di mandorle, tutte cose in pratica da mangiare in un sol boccone.
Le tasche di Aman nella loro forma originale riprendono le fattezze del cappello del perfido Aman, che aveva istigato il re Assuero allo sterminio degli ebrei in terra babilonese. Il piano non riuscì grazie alla mediazione della regina Esther che tra peripezie e ingegno, evitò un epilogo sanguinoso. A memoria del fatto ancora oggi vengono preparati questi triangoli di frolla quasi ad esorcizzare il ministro Aman (che poi fu impiccato)
Pare che il nome Amantaschen derivi da una distorsione di Moehntaschen (tasche di semi di papavaro) preparazione del nord Europa giunta fino a Venezia con le varie diaspore del popolo ebraico.
6 commenti:
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Pensa te.. io sono di venezia eppure non conosco questa frolla.. dovrò rimediare..
RispondiEliminaNot Only Sugar
che meravigliosa meraviglia Alex!
RispondiEliminaSara...l'ho scoperta anch'io da poco, ma me ne sono già innamorata. e' buonissima!!
RispondiEliminaElena...ma grazie:)) provala vesrai ti piacerà sicuramente
sempre post splendidi Alex! questa frolla e il suo ripieno le provo presto!
RispondiEliminaCaris...poi fammi sapere:)
RispondiEliminaAle...grazie! passo a trovarti...
Deve essere molto delizioso! Huuumm si guarda bene! Io comprare gli ingredienti e preparerò presto !! Direi per il risultato ... Grazie per averci questa bella condivisione.
RispondiEliminavoyance serieuse gratuite ; voyance gratuite