Ancora pochi giorni e poi finalmente avrà inizio la kermesse di alta gastronomia giunta alla decima edizione:
Identità Golose
Come sempre il programma é ampio ed articolato che bisognerebbe sdoppiarsi o triplicarsi per poter seguire ogni cosa.
Molti
laboratori di approfondimento, per un contatto più intimo e diretto con
chef e relatori, faranno da cornice agli interventi in sala Auditorium.
Sarà
anche l'occasione di incontrare cari amici su e fuori dal palco: chef,
pizzaioli, produttori, pasticceri, persone che hanno incrociato il mio
lavoro, la mia vita, il mio divertimento, belle cene e importanti corsi
professionali.
Poco
interessata alle acrobazie culinarie, ma più alla sostanza dove per
sostanza intendo una cucina intelligente o come detta il tema di
quest'anno: Una golosa intelligenza, che per me significa rispetto del
territorio, alimenti naturali, manipolazioni scarne ed esaltazioni dei
sapori originari. Sono fermamente convinta che il sapore é il fine
nobile del verbo mangiare, dove la gradevolezza visiva, purezza e
geometria nelle forme hanno un valore assoluto se poi il fine ultimo é
il gusto buono.
Ignoro le mode del momento e applaudo al concetto di creatività, sostenibilità e gusto.
Per chi come me ama la cucina, provare, assaggiare, cucinare, sperimentare, scoprire e stupirsi, é fondamentale investire in esprienze positive, ma non solo, serve anche studiare, frequentare corsi, leggere ma anche fare un salto a Milano in questi tre giorni: é un tassello da aggiungere al proprio percorso.
Grazie agli chef, cuochi, pasticceri in questi anni presenti a Identità, abbiamo varcato porte che mai avremmo oltrepassato prima, prima, quando l'atto di recarsi al ristorante era frutto di scelte dettate dall'appartenenza ad un ceto, o semplicemente perché "esserci" era considerato uno status sociale.
Ignoro le mode del momento e applaudo al concetto di creatività, sostenibilità e gusto.
Per chi come me ama la cucina, provare, assaggiare, cucinare, sperimentare, scoprire e stupirsi, é fondamentale investire in esprienze positive, ma non solo, serve anche studiare, frequentare corsi, leggere ma anche fare un salto a Milano in questi tre giorni: é un tassello da aggiungere al proprio percorso.
Grazie agli chef, cuochi, pasticceri in questi anni presenti a Identità, abbiamo varcato porte che mai avremmo oltrepassato prima, prima, quando l'atto di recarsi al ristorante era frutto di scelte dettate dall'appartenenza ad un ceto, o semplicemente perché "esserci" era considerato uno status sociale.
Non
solo applaudire i migliori quindi, non lasciarsi incantare da
ostentazione di stile, non considerare i "grandi" come dei guru
rock-star attorniati da goupies urlanti, ma sfruttare questo congresso per fare un passo avanti, accendere la curiosità, di andare al ristorante, a casa loro, nella crime-scene dei
loro atti gastronomici.
Ma sarà anche motivo per dare spazio al nuovo: ascoltare e vedere all'opera Quique Dacosta come divulgatore "informato sui fatti" rivedere Loretta Fanella dopo i suoi corsi di pasticceria (un incanto per sensibilità e leggerezza)
Rodrigo Oliveira dal Brasile (già mi era piaciuto Alex Atala, lui e i suoi piatti assaggiati di nascosto)
Gaston Acurio
dal Perù (la lezione sulla sua cucina perfettamente immedesimata nel
territorio cui appartiene mi aveva entusiasmato 2 anni fa)
Massimiliano e Raffaele Alajmo
e la presentazione del libro Fluidità (già nelle mie mani da 3 mesi, e bella sorpresa trovare le ricette dei piatti gustati alle Calandre negli ultimi anni)
Un libro da tenere tra i libri d'arte, non come feticcio estetico ma come esempio vivace ed emozionante del loro modo di vedere e di rileggere la cucina, pagine che scorrono con la forza magnetica di un fluido benefico. Forme e colori che si espandono con estrema lucidità.
Beniamino Bilali il mago del lievito, delle lente lievitazioni, maestro e grande divulgatore dell'arte della pizza.
Gli approfondimenti su birra e acqua con Scarello, Cedroni, Fusto e Dacosta: che poker!!
Non posso trascurare Mauro Uliassi (ed il ricordo di una cena di mare perfetta)
La conoscenza del prodotto e la natura che lo circonda
te la ritrovi nel piatto.
Antonia Klugmann
da poco giunta in quel di Venissa che ci parlerà della pasta in laguna:
alimento che incarna il food-design italiano per eccellenza
declinandosi in mille forme, varie e variabili da nord a sud, ognuna con
un suo carattere peculiare.
la cucina thailandese (che non conosco)
e Dossier Dessert con Gianluca Fusto (mio sommo maestro) e Corrado Assenza.
E poi non sai mai chi potresti incontrare:)
Il programma completo é qui sul sito di Identità Golose, dove si possono trovare inoltre le schede per ogni professionista partecipante.
bellooo
RispondiEliminaLa ringrazio molto per tutte le ore piacevoli che ci fornite.
RispondiEliminaE 'molto gentile da parte tua
amichevole
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Hola!
RispondiEliminaSu blog es muy interesante; y
se ve bien todo lo que es bueno gracias!
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