Il Peninsula Hotel dove ero ospite, mi ha dato la possibilità di trovarmi in un headquarter perfetto: vicino a Chinatown, la Baia e la zona coloniale. Con una passeggiata o due fermate di metropolitana si raggiunge Little India e Kampong Glam.
La spinta evolutiva di questa incredibile città fu dovuta grazie all'essere diventata un avamposto della Compagnia Inglese delle Indie Orientali fondata da Thomas Stamford Raffles. Qui in brevissimo tempo si riversarono lavoratori malesi, thai, cinesi, indonesiani ed europei, tanto da diventare subito una grande città multietnica.
I quartieri si dividono per etnie anche se spesso, sono intersecate da altre culture.
Con una bella passeggiata tra piante lussureggianti e moderni condomini, si imbocca
CHINATOWN
Qui più che altrove si avverte l'ossessione dei singaporeani per il cibo: hawkers, bancarelle, chioschi emanano aromi di spezie dal mattino presto fino a notte inoltrata (anche Antony Bourdain inossidabile gourmand giramondo ne rimase conquistato)
In ogni piatto, dal pollo croccante ai satay (spiedini) al semplice roti prata (pane indiano) si avverte l'anima di Singapore e i suoi contrasti.
Mille e mille shophouse (o chophouse a chinatown) primo piano abitazione-piano terra negozio, offrono di tutto: abbigliamento, borse, bijoux e oggettistica, in un tripudio vario e colorato (spesso kitch).
Assoluta meraviglia è il Buddha Tooth Relic Temple ( 288 South Bridge Road)
Una spianata davanti all'ingresso principale permette un ampio respiro dopo aver girovagato per strade strette e affollate.
Al piano terra si viene accolti da un fascio di luce aurea e dal profumo dell'incenso che brucia a profusione e dai fedeli intenti a sistemare le offerte di fiori frutta.
Nei vari piani si susseguono il museo e varie sale di meditazione, fino all'ultimo dove si apre un ampio giardino tropicale.
Ma a Chinatown si trova anche Sri Mariamman Temple (244 South Bridge Rd) e viene spontaneo pensare di trovarsi a Little India (a Singapore succede anche questo) è il tempio hindu più antico di Singapore (1823 e ricostruito nel 1843) La torre d'ingresso al tempio (gopuram) è ricoperta di statue della Trimurti (Brahma, Vishnu e Shiva)
LITTLE INDIA
Little India è chiassosa e colorata. Tantissime persone, molte negli abiti tradizionali indiani, affollano le strade del quartiere, chi mangia, chi entra in un tempio, chi fa shopping. Tutto questo a qualsiasi ora, come se il tempo non fosse scandito da un orologio, ma dagli eventi.
Il quartiere non è "tirato a lucido" e proprio per questo rimane autentico.
Le numerose shophouse, ospitano locali, negozi, qualche officina con ricambi auto o un gommista. Il mix è davvero unico.
Qui si mangia con le mani il cibo viene offerto su ciotole, i piatti sono foglie di banano (ma agli occidentali portano le posate). Cibo abbondante, molte verdure, spezie e note piccanti.
Ristorante The Banana Leaf Apollo
Il Tekka Center (tra Serangoon Rd e Buffalo Rd) definirlo centro commeriale è un pò un azzardo, ma è il paradiso delle stoffe e dei sari. Una folta squadra di sarti potrà confezionare l'abito su misura se nei 100.000 modelli non ci fosse quello che piace di più. Ma non solo abiti e stoffe ma anche sandali (infradito con tutte le pietre del mondo) bijoux e orologi. Ma tutto in stile indiano:)
Il piano terra è riservato al cibo, alle spremuta di frutta tropicale, ad una sosta ristoratrice.
Non possono mancare i templi a Little India. Ci si può immergere in riti tradizionali e nei colori al Sri Veeramakaliamman Temple ( Serangoon Rd) o semplicemente osservare quello che succede (le scarpe vanno lasciate all'ingresso)
KAMPONG GLAM
Piacevolissimo girare per il quartiere, molto tranquillo e coloratissimo (molti murales e graffiti). Tanti piccoli negozi e locali per bere o mangiare qualcosa.
Domina il quartiere la grande moschea Sultan Mosque ( 3 Muscat Street) e la sua cupola dorata, pare uscire dalle Mille e una Notte per il suo stile da fiaba. Costruita nel 1825 con l'aiuto delle finanze di sir Thomas Raffles e della Compagnia delle Indie Orientali in accordo con il sultano di Singapore, è stata ricostruita nel 1928.
Che bello avere la possibilità di fare tutti questi viaggi! Ogni volta scopro una nuova meta insieme a te
RispondiEliminaGrazie Nicholas! Viaggiare è nel mio DNA:)
EliminaOgni volta che leggo un tuo articolo mi sembra di visitare quei posti grazie ai tuoi racconti dettagliati :)
RispondiEliminaGrazie!!!Cerco sempre di descrivere le cose che mi hanno colpito di più:)
EliminaChe luoghi meravigliosi, spero di poterla visitare presto!😍
RispondiEliminaSingapore è fenomenale! ti auguro davvero di andarci prima o poi
EliminaAle i tuoi articoli mi fanno viaggiare con la mente!
RispondiEliminaGrazie cara! magari ti viene la voglia di andarci per davvero:)
EliminaWow sono dei posti meravigliosi 😀
RispondiEliminaSiiii stupendi!!!
EliminaSpero di visitare al più presto anche io questi posti meravigliosi!!
RispondiEliminaUn bacio,
Lucia
www.vogue4breakfast.com
Ma si vedrai che succederà:)
EliminaIo non sono mai stata a Singapore. Dalle tue foto e parole sembra davvero una meta da mettere nella wish-list
RispondiEliminaDovendo raggiungere Bali, ho preferito aggiungere questa tappa!!! e Singapore mi è piaciuta tantissimo:)))
EliminaSolo guardando le foto mi sono innamorata di quei posti. Non vedo l oro di andarci. Grazie sempre per i tuoi consigli
RispondiEliminaCi tornerei anche domani:)
EliminaEsiste cosa più bella del viaggiare? Tu lo fai alla grande. Vorrei tanto visitare anche io questa meta! Complimenti anche per le foto, molto carine😘
RispondiEliminaMa grazie:) Questa città merita davvero, mi ha emozionato:)
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