Lisbona in 2 giorni

13 novembre 2019



Bastano solo 2 giorni per visitare Lisbona? Sicuramente si
Ho ridotto il mio soggiorno nell'Algarve per concedermi un week-end nella capitale, e mai scelta fu più azzeccata, soprattutto per il fatto che poi mi sarebbe rimasta quella sensazione di occasione persa, son felice invece di esserci stata così almeno non dovrò ritornarci.
Eh????
Si, perchè tornarci non rientrerà nei miei programmi per molti, moltissimi anni.
Non mi ha rubato il cuore né tantomeno l'anima.

Città così chiara e limpida nei suoi intenti: vive da spettatrice, affacciata su un mondo che era e non sarà più, la "grandeur coloniale" perduta per sempre, vive di nostalgia e malinconia, in attesa di un futuro che forse arriverà.
Periferia d'Europa, così isolata dal resto e chiusa dalla Spagna che la circonda, lo sbocco naturale in passato è stato l'Oceano, le scoperte e le conquiste, oggi nonostante un grandioso passato rimane periferia e basta. 

Saudade? dovrebbe essere una condizione temporanea non un percorso di vita, invece si traduce in inerzia e passività e la città pare ferma, mostra qualcosa che pare bello ma che non riesce ad esserlo in senso assoluto, è statica e anonima come i suoi abitanti: gente a volte allegra (ma non troppo) e burbera (troppo spesso).

 
Torre di Belem

Il primo impatto con la città non è stato dei migliori in ragione dei migliaia di autobus turistici che la congestionano: crocieristi, gruppi  "buttati" sulle rive del Tago presso la Torre di Belem o al monumento Vasco da Gama (così amato in patria e così odiato nelle ex colonie per i suoi massacri alla popolazione inerme)  o in coda ad aspettare il Tram nr.28.
Quello c'è d'altraparte, non si possono inventare i luoghi


Padrao dos descobrimientos

Non c'è guida, manuale, siti blog che non reputino imperdibile un giro sul famoso tram 28 ( o eletrico), per rasentare le case del quartiere Alfama (il tram non le sfiora affatto, è solo letteratura) e tra una facciata di piastrelle e una casa da periferia del terzo mondo, ti molla in una piazza assolutamente anonima, molto anni 70, senza nessun concetto architettonico. 
Qui si trovano molti locali per ascoltare le nenie del Fado (ormai solo per turisti, i portoghesi credo ne abbiano le scatole piene)























Il quartiere è tanto decantato, ma per cosa? per l'incuria? o per il non-sense.
I magnifici azulejos non esistono, almeno sulle pareti delle case, magari forse sono presenti all'interno di chiese (se le avessi trovate aperte)
Le vedute dai vari Miradouros paiono meraviglie, a me è toccata questa:


L'abbandono senza nessun rimorso e inizio la salita al castello.....Stradine, viuzze, carino dai, ma trascurabile.



Dal castello a scendere, la situazione almeno migliora con una bella passeggiata tra viuzze, negozi, artigiani e qualche murales.




Nel Bairro Alto invece ho pranzato in un locale non presente in alcuna guida perchè si trattava di un bar con tanto di macchina da caffè italiana e dolci per la colazione. Intravedo dei tavolini, una parete piastrellata e il proprietario indaffarato ad entrare ed uscire dalla cucina con piatti succulenti. Il pranzo risolleva la giornata.






















Mi manca ancora il quartiere Baixa ma ci arrivo a breve. Tanti locali, negozi, botteghe di souvenir, il centro dello "struscio" e della calca turistica (anche qui).



Il terremoto del 1755 non è una scusa, sicuramente la città ha subito un cataclisma epico, ma nel 2019 sporcizia e incuria non sono giustificati, eppure parlando con alcuni  tassisti, receptionist, commessi e camerieri, nei racconti, tutti si aggrappavano a quell'evento come per trovare la causa di una città impoverita e dove l'effetto è vivere di rimpianti.

Questa la piazza più ampia (piazza del Commercio) anche questo luogo, manca secondo me di quel respiro da capitale, da primo impero coloniale del mondo.




Un quartiere che si è risollevato a nuova vita è l'Alcantara, proprio sotto l'autostrada ed il ponte che ricorda (così dicono) il Golden Gate di San Francisco.


Ma a questo dedico un articolo a parte. Stay tuned



E Sintra?
Se vi armate di santa pazienza (code, ingorghi, caos ovunque) allora Sintra farà al caso vostro.
Se poi amate le fiabe e costruzioni create ad arte dal nulla  (e la storia dell'arte universale piange a dirotto)  per compiacere un sovrano bizzarro e/o un pubblico poco attento, allora il posto è perfetto.
Immagini? mi sono rifiutata di scattare un palazzo (Palacio Nacional da Pena) che mi ricordava tanto le costruzioni Lego.


Conclusioni: 
una città da visitare per chi è di bocca buona, per chi dove tutto appare "pittoresco" magari carino, o per chi vuole aggiungere una bandierina sulla carta geografica e dire: io ci sono stato.
Se la città rientra nei vostri programmi, visitatela sicuramente, ma senza abbandonare mai lo spirito critico. Non bastano certo due giorni per amare una città, ma non credo neanche all'amore a prima vista.




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